Miraggi, laghi, mostri.
Cosa vi può essere di vero in tutto questo?

di Sergio Villani

Miraggi, laghi, mostri.<br>
Cosa vi può essere di vero in tutto questo?

Un oggetto, come ad esempio uno stecco che sporge da un angolo dell’acqua, può essere la sorgente di numerose radiazioni che entrano nell’occhio dell’osservatore secondo angoli verticali differenti.
Occasionalmente, miraggi superiori della sponda opposta possono essere osservati sulla superficie di un lago freddo. Tale miraggio solitamente si presenta come una serie di elementi irregolari di forma pressoché rettangolare a causa delle variazioni locali della temperatura che possono rifrangere la luce sia orizzontalmente che verticalmente.
Il miraggio appare sospeso in aria sotto forma di edifici o castelli. Questo miraggio veniva spesso notato dai marinai che attraversavano lo stretto tra la Sicilia e lo Stivale, dove l’aria calda proveniente dalla terraferma arriva a sfiorare la superficie del mare.
Appena le fluttuazioni dell’acqua e del vento modificano la temperatura, le colonne cambiano aspetto e sembrano spostarsi nell’aria. Questo effetto è conosciuto come “castelli in aria” o “Fata Morgana” in Italia.
Il nome “Fata Morgana” si deve a Morgan le Fey (“Morgana la Fata” in inglese) che, secondo la tradizione italiana, viveva in un palazzo in fondo al mare. Simili effetti si possono notare anche sul ghiaccio.
L’avvistamento di “mostri nel lago” in Scozia e non solo, può essere considerato a pieno titolo un miraggio superiore. Ricerche fatte in questo senso hanno portato a concludere che usando prismi di circa 25 diottrie prismatiche posti davanti agli occhi, quando li incliniamo verso l’esterno con la parte alta e tenendo ferma quella bassa, si potrà vedere l’immagine dell’animale (o oggetto) allungarsi di circa tre-quattro volte fuori dall’acqua, cosa che può simulare la presenza di un animale dimensionalmente fuori misura, proprio come un immaginario “mostro marino”. Sponde ripide come quelle del lago di Loch Ness agevolano l’accumulo di aria fredda sopra la superficie. Quando la temperatura non aumenta in modo uniforme con l’altezza, una piccola parte di un oggetto, come ad esempio un ramo che sporge da un angolo dell’apparente distesa d’acqua, può essere la sorgente di numerose radiazioni che entrano nell’occhio dell’osservatore secondo angoli verticali differenti.


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